Europa
Ai margini della Turchia
Medio Oriente Dal fallito golpe del 2016 oltre 125mila militari, accademici, dipendenti pubblici sono stati arrestati o licenziati. Con lo stato d’emergenza Erdogan ha fatto piazza pulita del dissenso: decine di migliaia di persone espulse dal mercato del lavoro, aggredite da linciaggi mediatici e politici ed escluse dalla società
Febbraio 2017, agenti anti-sommossa turchi fermano la protesta all’Università di Ankara contro il licenziamento di 330 professori – Ap
Medio Oriente Dal fallito golpe del 2016 oltre 125mila militari, accademici, dipendenti pubblici sono stati arrestati o licenziati. Con lo stato d’emergenza Erdogan ha fatto piazza pulita del dissenso: decine di migliaia di persone espulse dal mercato del lavoro, aggredite da linciaggi mediatici e politici ed escluse dalla società
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 19 febbraio 2022
Durante lo stato d’emergenza, dal 2016 al 2018, in Turchia sono state sospese, licenziate, denunciate e arrestate più di 125mila persone. Mentre qualcuno è riuscito a tornare a condurre la vita di prima, per, la maggior parte iniziava una nuova vita da morte civile. CROCIATA NEL MONDO ACCADEMICO. Come disse in diretta tv già nel mese di febbraio del 2016 Cem Küçük, giornalista/propagandista del governo centrale: «Non c’è bisogno di rivolgersi alla giustizia, dobbiamo attivare quei meccanismi che portano queste persone alla morte civile». Nella sua dichiarazione Küçük si riferiva a quei 2.212 accademici universitari firmatari dell’«appello per la pace»,...