Cultura

Alessandro Baratta, nel cuore di tenebra dello Stato di diritto

Alessandro Baratta, nel cuore di tenebra dello Stato di dirittoAlexander Brodsky, «Rotunda»

Populismo penale Torna per Meltemi il «classico» «Criminologia critica e critica del diritto penale» di Alessandro Baratta. Un’analisi delle politiche del controllo anticipatrice dell’età «neoliberale», scritto nella stagione della più grande avanzata delle lotte operaie e sociali dal Dopoguerra. La legge, il potere, il diritto, l’economia non sono mai innocenti. Difendono la società intesa come insieme di valori e interessi omogenei. Chi squarcia il sipario è criminalizzato come accade ai poveri, subalterni e migranti che sono considerati devianti o nemici. Questo libro oggi è un potente antidoto ed è un contributo al rapporto virtuoso tra i saperi critici e i movimenti

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 24 luglio 2019
«In galera, gettate la chiave, fateli marcire in cella». Il piacere della gogna e del supplizio aizzato da schiumanti ministri contro latitanti dagli anni Settanta, capitane delle navi delle Ong o migranti sopravvissuti ai naufragi e ai campi di concentramento in Libia, è l’espressione del populismo penale. L’uso demagogico e punitivo del diritto oggi trasforma i dissenzienti, e non solo i responsabili di un reato, in criminali, nemici dell’umanità, colpevoli di condotte contrarie al volere del potere, indipendentemente dal fatto che le sue leggi rispettino i diritti fondamentali delle persone. IL «SALVINISMO», variante di questo populismo, è una contraddizione nella...

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