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Alla Corte dell’Aja l’umanità è al bivio

Una manifestazione fuori dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aia foto ApUna manifestazione fuori dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aia – foto Ap

Israele/Palestina Davanti alla Corte, da una parte c’è lo spiraglio di una simbolica riaffermazione della prevalenza del diritto internazionale sulla potenza degli stati. Dall’altra la spirale di una politica di potenza che già ovunque nel mondo, dove ha potuto, ha rotto i vincoli legali mutandosi in guerra

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 17 gennaio 2024
Israele a processo davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja. E la pronunzia di quel nome terribile che squarcia tutti i tabù e gli interdetti, genocidio, suscitando raffiche di riprovazioni e negazioni sparate dai politici, israeliani e no. Anthony Blinken in testa, secondo il quale l’azione legale sudafricana «distrae il mondo». Da cosa? Come se un’accusa di genocidio fosse una fola che non merita di essere presa sul serio! E invece proprio all’Aja l’umanità è al bivio, per citare Luigi Ferrajoli, Per una Costituzione della Terra (Feltrinelli 2022). Lo è la nostra comune umanità, quella già macchiata dai cento giorni...

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