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Alla fine i nodi vengono al pettine

Alla fine i nodi vengono al pettine

Il caos putiniano Putin con l’aggressione all’Ucraina non ha realizzato alcuno degli obiettivi che voleva acquisire; se non l’avesse fatta, invece avrebbe potuto continuare a pretendere la neutralità di Kiev rispetto alla Nato e la sicurezza delle popolazioni filorusse e russe del Donbass

Pubblicato più di un anno faEdizione del 25 giugno 2023
Intervistando un mese dopo l’invasione russa dell’Ucraina lo straordinario scrittore bulgaro Georgi Gospodinov, gli chiedevo se quella guerra proclamata per difendere la Russia non fosse una guerra fratricida, anzi parricida visto il legame profondo tra le due anime: «Putin – rispondeva – senza rendersene del tutto conto ha aggredito la Russia. In qualsiasi modo finisca la guerra, la Russia l’ha già persa dal punto di vista economico e simbolico. Ha perso la memoria che rimarrà di questa guerra. Non potrà raccontarla, per quanta propaganda possa mettere in campo, così come raccontava se stessa come vittima e vincitrice della Seconda guerra...

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