Internazionale
Ambiente e pena capitale, l’ultimo Trump è una furia
Giorni contati Raffica di decreti nell’interregno della Casa bianca. Anche migranti e poveri nel mirino. Dopo la sconfitta elettorale, la misura più immorale - quindi tipicamente trumpiana - è la corsa per uccidere il maggior numero di persone detenute nel braccio della morte
La pena di morte non è la soluzione. Nel cartello si ricorda la posizione abolizionista della giudice della Corte suprema Ruth Bader Ginsburg, che Trump ha sostituito con la reazionaria Amy Coney Barrett – Ap
Giorni contati Raffica di decreti nell’interregno della Casa bianca. Anche migranti e poveri nel mirino. Dopo la sconfitta elettorale, la misura più immorale - quindi tipicamente trumpiana - è la corsa per uccidere il maggior numero di persone detenute nel braccio della morte
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 2 dicembre 2020
Luca CeladaLOS ANGELES
Oltre a proseguire nella vana contestazione dei risultati elettorali (ma lo scopo a questo punto non è tanto rovesciare l’elezione quanto delegittimare l’amministrazione entrante e gettare le basi per un ostruzionismo ad oltranza), in questo concitato interregno Trump sta perseguendo una strategia di terra bruciata, una corsa ad attuare il massimo di provvedimenti nei suoi ultimi giorni al potere e renderli il più possibile di intralcio a Joe Biden. LA RAFFICA DI DECRETI e provvedimenti comprendono l’abrogazione di norme sulla qualità di aria e acque e di limiti all’inquinamento atmosferico e sicurezza alimentare. Altri regali alle lobby industriali che hanno...