Visioni

«Amira», lo spazio feroce della famiglia e dell’identità

«Amira», lo spazio feroce della famiglia e dell’identitàUna scena da «Amira» di Mohamed Diab

Al cinema Mohamed Diab ambienta la storia del suo film in Palestina, il padre eroe è detenuto di Israele. Lo scambio di sperma, la vita distrutta di una ragazza, la vendetta

Pubblicato più di un anno faEdizione del 20 aprile 2023
Amira è una ragazzina palestinese, il padre è un eroe della resistenza contro gli israeliani, è in carcere a vita e lei è cresciuta nella sua mitologia celebrata con più forza di quegli incontri tra le sbarre, pieni di amore e di tenerezza. Non è però un film di eroi Amira (negli Orizzonti veneziani due anni fa), che della sua protagonista (Tara Abboud) porta il nome nel titolo, e nemmeno il racconto di un’ adolescenza nell’occupazione israeliana. Piuttosto il film di Mohamed Diab, regista egiziano con studio a New York – suo Cairo 678 e poi la regia della miniserie...

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