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Appello dal carcere, la telefonata che salva gli affetti

fuoriluogo

Fuoriluogo La rubrica settimanale anti proibizionista. A cura di autori vari

Pubblicato più di un anno faEdizione del 7 giugno 2023
All’inizio dell’emergenza Covid, la sofferenza forse più grave per chi è stato detenuto o detenuta è stata l’interruzione dei rapporti con l’esterno, delle visite delle persone care. Col tempo, le autorità carcerarie hanno cercato di alleviare la segregazione che il Covid rendeva totale, intensificando le telefonate e permettendo le videochiamate. I detenuti/e hanno dunque avuto accesso alla modalità comunicativa di comune uso per chi sta fuori le mura. Sarebbe stato naturale che questa piccola risorsa tecnologica diventasse di uso ordinario nel carcere, cogliendone appieno la potenzialità di supporto – sempre importante – alla vita affettiva delle persone recluse. E invece...

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