Visioni

«April», corpo amato e negato

«April», corpo amato e negatoImmagine da «April» di Dea Kulumbegashvili

Venezia 81 Un’ostetrica sfugge alle regole della Georgia nell’opera seconda di Dea Kulumbegashvili. L’aborto clandestino, il genere, il dispositivo visuale

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 6 settembre 2024
Dea Kulumbegashvili è cresciuta a Lagodekhi, in Georgia, ha studiato a New York, non vive più nel suo Paese ma i luoghi dell’infanzia compongono la texture fisica e emozionale in cui abitano le sue storie. Era lì che si muoveva Beginning, il film d’esordio premiato al Festival di San Sebastian che l’ha rivelata, e quel paesaggio nella palette dei colori di una natura che riflette l’intimità dei personaggi torna in April – presentato nel concorso veneziano – insieme all’attrice protagonista, splendida Ia Sukhitashvili. ANCHE QUESTA è una narrazione declinata nel femminile nel confronto con un patriarcato violento famigliare e istituzionale...

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