Internazionale
Armi moderne e sanzioni, Scholz temporeggia. E Kiev si infuria
Crisi ucraina L'incompresa strategia del cancelliere tedesco: indipendenza dal gas russo sì, ma non subito; aiuti militari sì, ma non pesanti. Berlino attende notizie dal campo: se il Donbass cade, si potrà chiedere un cessate il fuoco
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz – Ap/Marijan Murat
Crisi ucraina L'incompresa strategia del cancelliere tedesco: indipendenza dal gas russo sì, ma non subito; aiuti militari sì, ma non pesanti. Berlino attende notizie dal campo: se il Donbass cade, si potrà chiedere un cessate il fuoco
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 28 maggio 2022
Sebastiano CanettaBERLINO
«Scholzen». L’ultimo neologismo sussunto dalla grammatica tedesca definisce l’atto di temporeggiare di chi si trova sospeso tra l’impegno di inviare a Kiev armi letali, ma non troppo pesanti, e la promessa di diventare indipendenti dal gas di Mosca, ma non prima della fine dell’anno. Verbo cucito su misura per Olaf Scholz, soprannominato dai media nazionali «il cancelliere di guerra» anche se pare che quella in Ucraina non abbia alcuna intenzione di combatterla fino alla sconfitta di Putin. AL CONTRARIO di Usa, Regno unito e Paesi dell’Est e con buona pace della connazionale Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue....