Cultura

Arthur Larrue, la furia della Storia tra regine e pedoni

Arthur Larrue, la furia della Storia tra regine e pedoniAleksandr Alechin in un’immagine degli anni Trenta

L'intervista Parla l’autore di «La diagonale Alechin», per Neri Pozza. Lo scrittore francese racconta un ambiguo scacchista degli anni Trenta, la Parigi occupata dai nazisti, la Mosca di Putin. «Tra i campioni più celebri del periodo, il protagonista ha trasposto sulla scacchiera la violenza del suo tempo. La volontà di schiacciare l’avversario, invaderne lo spazio, finirlo». «I russi conoscono bene l’anarchia e la corruzione dello Stato e non si fanno illusioni sul futuro. Ma si affidano alla paura, come ad un’ultima risorsa. Oserei quasi parlare di conforto»

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 24 luglio 2022
«Alechin mi fa venire in mente un immenso serbatoio dove sia venuta ad accumularsi una inverosimile quantità di energia bruta. Come se avesse introiettato tutta la violenza del suo secolo per trasferirla miracolosamente sulla scacchiera. Si tratta di un genio dalle proporzioni inaudite, forse addirittura un demonio». Non c’è bisogno di amare gli scacchi per riconoscere tutto il fascino della vicenda biografica di Aleksandr Alechin, considerato come uno dei più grandi scacchisti di sempre, campione del mondo per la prima volta nel 1927 e stella incontrastata del gioco per tutti gli anni Trenta, cui Arthur Larrue ha dedicato un romanzo...

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