Alias Domenica
Artiste a Roma, autocoscienza di un canone parallelo
A Roma, Villa Torlonia Dalle Secessioni al secondo Futurismo, spiccano Benedetta, Broglio, De Angelis e Pavlovic-Barilli. Non l’altra metà dell’Avanguardia, piuttosto le difficoltà sociali del ruolo e le complicità di genere
Benedetta (Cappa Marinetti), «Velocità di motoscafo», circa 1922-’24, Roma, Galleria d’Arte Moderna
A Roma, Villa Torlonia Dalle Secessioni al secondo Futurismo, spiccano Benedetta, Broglio, De Angelis e Pavlovic-Barilli. Non l’altra metà dell’Avanguardia, piuttosto le difficoltà sociali del ruolo e le complicità di genere
Pubblicato 3 mesi faEdizione del 8 settembre 2024
«Il titolo di questo libro è nato quasi subito dalla coscienza profonda di chi, avendo studiato in Italia, sa cosa il mito del genio vi rappresenta. Alla base quindi di quello che io chiamo il complesso di Michelangelo c’è tutta una cultura scolastica nutrita di luoghi comuni, c’è la storia della letteratura, dell’arte, della filosofia come s’insegna nelle nostre scuole (…). Il mito del genio si tramanda di generazione in generazione come un alibi capace di riempire tutte le deficienze, le ottusità, i vuoti dell’Italia attuale. Il mito del genio nutre l’Ossequio dell’Opinione e la misoginia della società italiana, una...