Internazionale
«Asia World», l’impero insanguinato di Steven Law
Myanmar Il magnate birmano con 24 identità che fa affari con la giunta militare e ricicla i suoi soldi
Un ritratto di Tun Myint Naing, aka Steven Law
Myanmar Il magnate birmano con 24 identità che fa affari con la giunta militare e ricicla i suoi soldi
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 19 settembre 2021
Il suo nome “occidentale” da uomo d’affari dell’Asia World Company è Steven Law. Quello birmano di nascita (classe 1958), Tun Myint Naing. Ma gli statunitensi, di sue identità, ne mettono insieme ben «24, degli alias conosciuti» dall’ambasciata Usa a Yangon e dalla Drug enforcement agency (l’agenzia antidroga a stelle e strisce). Lo rivela un cablogramma «confidenziale» diffuso da Wikileaks, al quale si possono fornire anonimamente documenti riservati. L’allora ambasciatrice degli Stati uniti in Myanmar, Shari Villarosa, il 28 dicembre 2007 lo invia a tutta una serie di soggetti (governo Usa, agenzie d’intelligence come la Cia, delegazione americana all’Ue, Onu, governi...