Europa
Avanza il partito del non voto, reddito e lavoro fanno la differenza
La ricerca della Fondazione Bertelsmann Dal 1998 alle elezioni federali del 2013 l’affluenza segna oltre 10 punti percentuali in meno: milioni di persone nel corso di un quindicennio si sono disconnesse dalla politica. Sono quelle che abitano nei quartieri con il reddito pro capite più basso e con il tasso di disoccupazione più alto, senza differenze fra Est e Ovest
Il comizio di Martin Schulz – LaPresse
La ricerca della Fondazione Bertelsmann Dal 1998 alle elezioni federali del 2013 l’affluenza segna oltre 10 punti percentuali in meno: milioni di persone nel corso di un quindicennio si sono disconnesse dalla politica. Sono quelle che abitano nei quartieri con il reddito pro capite più basso e con il tasso di disoccupazione più alto, senza differenze fra Est e Ovest
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 24 settembre 2017
Nessuna suspense: stasera Angela Merkel sarà ancora saldamente cancelliera. Il nodo da sciogliere nelle prossime settimane sarà quello della coalizione, se con i socialdemocratici (Spd) o con l’inedita formula a tre con liberali (Fdp) e Verdi. Il vero interesse alla chiusura delle urne, come affermano tutti i media, starà nel misurare quanto pesante sarà il molto probabile arretramento della Spd e, soprattutto, quanto ampio il balzo in avanti della destra dell’Alternative für Deutschland (AfD). C’è però anche un altro dato che andrà osservato attentamente, e che troppo spesso viene ignorato: quello della partecipazione al voto. È in quella cifra, infatti,...