Internazionale
Avvoltoi su Beirut: i ricchi comprano le case distrutte dei poveri
Libano A un mese dall'esplosione che ha devastato la capitale libanese, tra le macerie dei quartieri più colpiti si aggira, contanti alla mano, chi spera in una nuova gentrificazione. Mentre aumentano i casi di ansia e depressione
Le antiche case dei quartieri affacciati sul porto di Beirut danneggiate dall’esplosione del 4 agosto scorso – Ap
Libano A un mese dall'esplosione che ha devastato la capitale libanese, tra le macerie dei quartieri più colpiti si aggira, contanti alla mano, chi spera in una nuova gentrificazione. Mentre aumentano i casi di ansia e depressione
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 4 settembre 2020
4 agosto-4 settembre. Un mese esatto dallo scoppio che ha bloccato gli orologi alle 18.08, ora in cui è saltato il capannone 12 al porto di Beirut. Dolo, caso, cattivo stoccaggio, sarà il tribunale di Fadi Sewan che stabilirà – se stabilirà, quando stabilirà – la verità. Una cosa è certa: quello non era il posto per le 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, giacenti al porto da sei anni, alla base dell’esplosione che ha causato circa 200 morti, 7mila feriti, 300mila sfollati e danni incalcolabili alla città. IN QUESTO MESE è successo di tutto. Le dimissioni di Diab che...