Internazionale
Bahrain, farsa elettorale all’ombra della repressione
Intervista «L’atteggiamento della comunità internazionale, Usa ed Europa in testa, offre alla monarchia bahranita l’impunità di cui ha bisogno per negare diritti umani e politici», denuncia la nota attivista dei diritti umani Maryam al Khawaja
Intervista «L’atteggiamento della comunità internazionale, Usa ed Europa in testa, offre alla monarchia bahranita l’impunità di cui ha bisogno per negare diritti umani e politici», denuncia la nota attivista dei diritti umani Maryam al Khawaja
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 25 novembre 2018
Si sono chiuse ieri alle 20 le urne in Bahrain. I media governativi e quelli delle altre monarchie del Golfo per tutto il giorno hanno raccontato il presunto “successo” della votazione per l’assegnazione dei 40 seggi della Camera bassa e per il rinnovo dei consigli municipali: alta affluenza ai seggi, il maggior numero di candidati (293) dal 2002, 50mila nuovi elettori e via dicendo. Hanno sorvolato sui dati fondamentali, ossia che le elezioni sono una farsa, il parlamento non ha alcun potere, i partiti di opposizione, lo sciita Wefaq e il socialista Waad, sono stati messi fuorilegge, nelle carceri languono...