Lavoro
Grandi marchi e piccoli salari, in Bangladesh è rivolta nel tessile
Per una paga più equa e condizioni di lavoro migliori Da cinque giorni le lavoratrici e i lavoratori che confezionano i capi a basso costo dei gruppi occidentali bloccano le strade. La protesta monta mentre Dacca ospita la massima fiera internazionale del settore. Il governo ordina: via i presidi. Ma è costretto a trattare «Disuguaglianze? Ci stiamo lavorando»
Dacca, venerdì 10 giugno, quinto giorno di protesta delle lavoratrici tessili – Afp
Per una paga più equa e condizioni di lavoro migliori Da cinque giorni le lavoratrici e i lavoratori che confezionano i capi a basso costo dei gruppi occidentali bloccano le strade. La protesta monta mentre Dacca ospita la massima fiera internazionale del settore. Il governo ordina: via i presidi. Ma è costretto a trattare «Disuguaglianze? Ci stiamo lavorando»
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 12 gennaio 2019
Giuliano BattistonDACCA
A Bashundara, nell’immenso spazio espositivo dell’International Convention City, rappresentanti del governo e uomini d’affari in giacca e cravatta affollano la sedicesima edizione del DTG, la più importante fiera espositiva di macchinari tessili: 1.600 stand e 1.200 espositori da 37 Paesi. A pochi chilometri di distanza, nel quartiere di Shewrapara, così come più a nord nella «cintura industriale» di Mirpur, Savar, Ashulia, migliaia e migliaia di lavoratori e lavoratrici dell’industria tessile bloccano le strade, sandali ai piedi, in segno di protesta. SIAMO A DACCA, capitale congestionata del Bangladesh, un fazzoletto di terra abitato da 160 milioni di abitanti che si affaccia...