Internazionale
Barros: «Lula è ancora più pericoloso in prigione che in libertà»
Brasile Intervista a Marcelo Barros, teologo della liberazione: «L’ho visitato in carcere trovandolo saldo e sereno. La cosa più pesante per lui è l’isolamento. Nel Paese l’influenza di papa Francesco è limitata. L’abuso del clericalismo che lui denuncia è sistema»
7 aprile 2018, San Paolo, sostenitori di Lula nella sede del sindacato dei metalmeccanici – Afp
Brasile Intervista a Marcelo Barros, teologo della liberazione: «L’ho visitato in carcere trovandolo saldo e sereno. La cosa più pesante per lui è l’isolamento. Nel Paese l’influenza di papa Francesco è limitata. L’abuso del clericalismo che lui denuncia è sistema»
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 24 giugno 2018
È un Brasile allo sbando, con un presidente, Temer, che nessuno vuole più, una destra in cerca di autore, una sinistra fragile e de-ideologizzata e Lula, il leader politico più amato rinchiuso in prigione, ma ancora più presente sulla scena politica che se parlasse nelle piazze; un Paese che sprofonda nella crisi economica e nell’instabilità sociale, perso nel labirinto in cui è stato spinto in seguito al golpe e da cui non riesce più ad uscire. Ne abbiamo parlato con Marcelo Barros, monaco benedettino e teologo della liberazione tra i più noti del Paese, in occasione di un dibattito sulla...