Alias Domenica
Bedford, le sabbie mobili degli incontri dorati, nel segno di Huxley
Sybille Bedford, «Un'autobiografia» (2005), Neri Pozza I Mann, Auden, Virginia Woolf, Howard banda di scapestrati annessa, e su tutti Aldous Huxley... Le memorie di una lady tra io e ironia
«Garavicchio», 1979, fotografia di Milton Gendel
Sybille Bedford, «Un'autobiografia» (2005), Neri Pozza I Mann, Auden, Virginia Woolf, Howard banda di scapestrati annessa, e su tutti Aldous Huxley... Le memorie di una lady tra io e ironia
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 21 febbraio 2016
Aveva scritto Stendhal in tempi in cui l’io poteva ancora dirsi saldo e coerente: «Quanta incredibile quantità di Io e di Me! C’è di far venire i nervi al lettore meglio disposto». Sabbie mobili Un’autobiografia di Sybille Bedford (Neri Pozza, buona traduzione di Simona Fefé, pp. 333, euro 16,50) mantiene la minaccia, mescolandola però al gioco. Sybille, o Billi come impariamo presto a chiamarla, scorazza nel tempo e nella scrittura senza alcun rispetto per la consecutio delle sue escursioni. Sempre l’eterno ragazzaccio, il dolce paggio, l’autista innamorato. Sempre figlia abbandonata nel bosco, salvata dalle fate, buttata in mano ai pirati, riscattata...