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Beloborodov, da Pietrogrado all’Italia, com’era prima dell’urbanistica fascista

Beloborodov, da Pietrogrado all’Italia, com’era prima dell’urbanistica fascistaDa «Andrea Beloborodov Roma e le ville romane», Valore italiano

Novecento russo «Andrea Beloborodov Roma e le ville romane», Valore italiano

Pubblicato 6 mesi faEdizione del 9 giugno 2024
Il primo febbraio 1920, attraversando a piedi sul ghiaccio il Golfo di Finlandia, il giovane architetto e pittore Andrej Beloborodov fuggiva da Pietrogrado dopo una breve collaborazione con il governo bolscevico presso l’Ermitage. Si era formato a Pietroburgo come promettente artista, i cui lavori sono esposti presso il palazzo Bobrinskij, il Gabinetto imperiale nel palazzo Anikov, il palazzo del principe Jusupov. La fuga, a parte i difficili rapporti con il nuovo potere sovietico, era motivata dall’aspirazione a vedere l’Italia e visitare Roma, dalla quale era stato tenuto lontano dallo scoppio della Grande guerra, pur avendo ricevuto una borsa di studio...

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