Cultura

Bengt Jangfeldt, la Russia di Putin e l’eredità di un’utopia autoritaria

Bengt Jangfeldt, la Russia di Putin e l’eredità di un’utopia autoritariaScene imperiali al Cremlino: Putin accolto dal saluto della Guardia d’onore – Foto Ap

L’intervista Lo studioso svedese, autore di «L’idea russa» (Neri Pozza), rintraccia nella storia culturale del Paese i segni del presente. Attentato a Dugina, conflitto in Ucraina. Viaggio alle radici del nazionalismo russo, da Dostoevskij ad oggi. A giudizio dello studioso, «quella in corso è una guerra ideologica frutto di come il Cremlino ridefinisce l’identità nazionale guardando ad un nuovo Impero»

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 30 agosto 2022
Non sempre un cammino unitario, ma un percorso che è stato comunque scandito da un elemento chiave, un dualismo di fondo definito dal rapporto e dal confronto di Mosca con l’Occidente. Un «noi» e «loro» all’ombra del quale si è potuto rigettare il pluralismo e la democrazia in nome dell’identità e di un rapporto «verticale» tra il potere e i cittadini. E che, sul piano internazionale, ha alimentato le proiezioni imperiali del Paese. Con la passione dello studioso che ha dedicato una vita intera alla scoperta della cultura e della letteratura russe, e con l’urgenza dettata dal drammatico contesto della...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi