Cultura
Berlinguer, la «diversità» del Pci e l’alterno dialogo con il mondo giovanile
Nel centenario della nascita del leader comunista Alla base del suo consenso anche un rapporto inedito con l’opinione pubblica. Sul piano del progetto politico ritenne che l’ingresso delle masse nell’area di governo fosse la principale riforma. Per questo furono però sottovalutati risultati importanti come la legge Basaglia e quella sull’aborto
foto di Enrico Sperati
Nel centenario della nascita del leader comunista Alla base del suo consenso anche un rapporto inedito con l’opinione pubblica. Sul piano del progetto politico ritenne che l’ingresso delle masse nell’area di governo fosse la principale riforma. Per questo furono però sottovalutati risultati importanti come la legge Basaglia e quella sull’aborto
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 24 maggio 2022
Una figura complessa come quella di Enrico Berlinguer ha lasciato dietro di sé un ampio spettro di immagini e di memorie diverse. Innanzitutto, la sua personalità, la sua onestà intellettuale, il modo di porsi di fronte all’opinione pubblica hanno incarnato più ancora che le sue proposte politiche il senso di un certo modo di concepire la politica e di essere comunisti. Per questo è stato spesso contrapposto ai democristiani, o a Craxi, giudicati antropologicamente agli antipodi. C’è però anche un rovescio della medaglia: negli anni dell’accordo con la Dc (’76-’79), Berlinguer fu accusato di voler blindare il quadro politico e...