Politica
Berlusconi grande sconfitto, fino all’ultima pochade
Vittoria fragile Per chiudere la sua squadra nei tempi record che si era prefissa la prima premier donna nella storia d’Italia ha dovuto fare il contrario di quel che aveva progettato all’inizio: ha saccheggiato il Senato, rinunciando alla folta pattuglia tecnica che vagheggiava.
Brothers of Italy's leader Giorgia Meloni gestures as she talks to the press at the Quirinale Presidential Palace after a meeting with Italian President Sergio Mattarella as part of a round of consultations with party leaders to try and form a new government, in Rome, Friday, Oct. 21, 2022. (AP Photo/Gregorio Borgia)
Vittoria fragile Per chiudere la sua squadra nei tempi record che si era prefissa la prima premier donna nella storia d’Italia ha dovuto fare il contrario di quel che aveva progettato all’inizio: ha saccheggiato il Senato, rinunciando alla folta pattuglia tecnica che vagheggiava.
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 22 ottobre 2022
Giorgia Meloni ha vinto. Ha formato la sua squadra in tempi fulminei, ha sconfitto nelle sfide sui singoli ministeri sia Matteo Salvini per gli Interni che Silvio Berlusconi per la Giustizia e sul caso Ronzulli, ha impostato un modus operandi che la rende più simile al capo di un governo presidenziale che a una presidente del consiglio. Ma è una vittoria fragile, una rosa piena di spine. Per chiudere la sua squadra nei tempi record che si era prefissa la prima premier donna nella storia d’Italia ha dovuto fare il contrario di quel che aveva progettato all’inizio: ha saccheggiato il...