Internazionale
Biya apre ai ribelli “anglofoni” del Camerun: deponete le armi e dialoghiamo
Il messaggio del presidente «Chi si arrende non avrà nulla da temere, la popolazione ha la necessità di chiudere questo capitolo doloroso». La Chiesa approva la potenziale svolta, frutto delle pressioni internazionali sul presidente. Ma per i leader indipendentisti è solo «circo politico»
Yaoundé, 6 novembre 2018. Supporter di Paul Biya festeggiano la vittoria elettorale del presidente 85enne, al suo settimo mandato – Afp
Il messaggio del presidente «Chi si arrende non avrà nulla da temere, la popolazione ha la necessità di chiudere questo capitolo doloroso». La Chiesa approva la potenziale svolta, frutto delle pressioni internazionali sul presidente. Ma per i leader indipendentisti è solo «circo politico»
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 13 settembre 2019
Il presidente del Camerun Paul Biya martedì 10 settembre ha pronunciato uno dei suoi rari discorsi alla nazione concentrandosi principalmente sulla crisi nelle aree cosiddette anglofone. Ha proposto un «grande dialogo nazionale» sulla crisi nelle regioni e ha promesso di perdonare i separatisti armati che lasceranno le armi: «Chi volontariamente deporrà le armi nei centri di Disarmo, smobilitazione e reinserimento (Ddr) non avrà nulla da temere», ma ha anche promesso inflessibilità nei confronti di chi perpetuerà la lotta armata. Il dialogo inizierà entro fine mese e riunirà tutte le componenti sociali (parlamentari, politici, opinion leaders, intellettuali, operatori economici, autorità tradizionali,...