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Boxe, i rapporti di Kremlev con l’Italia: fondi ai tornei e l’Accademia ad Assisi

Boxe, i rapporti di Kremlev con l’Italia: fondi ai tornei e l’Accademia ad AssisiUmar Kremlev – Ansa

Sport L'Iba ha versato 54mila dollari al Campionato europeo under 22, che si è tenuto nel 2021 a Roseto degli Abruzzi, per la copertura delle «spese extra»

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 6 agosto 2024

L’Iba-Associazione Internazionale Boxe è stata disconosciuta dal Cio e il suo presidente, Umar Kremlev, è figura controversa: sodale di Putin, oligarca arricchitosi grazie alla scalata ai vertici della boxe in Russia, non ha esitato ad apostrofare i giochi di Parigi con epiteti offensivi (ha definito la cerimonia di apertura «una fiera della sodomia»). Dopo il ritiro di Angela Carini, ha offerto all’azzurra 50mila dollari di premio (come se avesse vinto l’oro), oltre a 25mila dollari per la federboxe italiana, proposte rifiutate. Questa «generosità» sembrerebbe far parte di una strategia in cui un ruolo particolare lo gioca proprio l’Italia.

Da quando nel 2019 è stata estromessa dalla gestione della competizione olimpica, l’Iba ha cercato di costruire e rafforzare un network parallelo, stringendo legami più stretti con alcune federazioni nazionali. Nel suo report 2020/21 l’associazione annunciava un accordo economico con Gazprom, controllata dallo stato russo, che le avrebbe permesso di risanare i propri debiti (che stavano peraltro alla base del contenzioso col Cio) così come l’accordo per l’istituzione di un’Accademia Europea di boxe con sede ad Assisi. La presentazione ufficiale della struttura, nel 2021, vedeva la partecipazione della sindaca Stefania Proietti, di Kremlev e Franco Falcinelli, assisano doc, «colonna» della boxe italiana ed ex presidente della Confederazione Europea di Pugilato (istituzione fondata dall’Iba, che ha sede ad Assisi e Monaco).

Il rapporto di quest’ultimo con il russo è ben consolidato: Falcinelli è stato per lunghi anni ai vertici dell’Iba come vicepresidente (posizione che ha lasciato nel 2022), difendendola nelle occasioni di maggiore frizione con il Cio (che chiedeva una drastica riforma dell’associazione poiché l’ex presidente, l’uzbeko Gafur Rakhimov, era sotto sanzioni Usa per le accuse di traffico di stupefacenti e criminalità organizzata). L’arrivo di Kremlev, e di Gazprom, segna un nuovo corso della struttura di cui a un certo punto beneficia anche la boxe italiana: stando al report finanziario della stessa Iba, nel 2022 al nostro paese vengono assegnati 54mila dollari per la copertura delle spese extra relative all’organizzazione del campionato europeo under 22. Infatti l’anno precedente si erano svolti a Roseto degli Abruzzi gli europei under 22, proprio con Gazprom come sponsor ufficiale.

Nel 2022, a Montesilvano gli europei juniores hanno visto una polemica relativa alla squadra dell’Ucraina, cui inizialmente era stato imposto di partecipare senza bandiera. In seguito all’invasione, infatti, l’Iba ha sospeso la federazione pugilistica ucraina non riconoscendone il presidente Kyrylo Shevchnko, succeduto a Volodymyr Prodyvus, quest’ultimo ex deputato del Partito delle Regioni di Janukovich da tempo tacciato di alleanza con il Cremlino e ora vicepresidente della stessa Iba. Nelle medesime ore in cui a Montesilvano si disputava il torneo, Kremlev veniva confermato presidente, senza nuove elezioni. Ciò che invece i membri dell’Iba avevano votato era l’ineleggibilità del candidato olandese Boris van der Vorst, che si sarebbe dunque allontanato dalla struttura per fondare la World Boxing (in cui si raccolgono le più importanti federazioni nazionali uscite in polemica dall’Iba).

L’Italia è entrata a far parte di quest’associazione, uscendo quindi da quella capitanata da Kremlev, solo a fine luglio, a pochi giorni dall’apertura dei giochi di Parigi, come afferma lo stesso comunicato della federboxe, per garantire l’accesso alle olimpiadi del 2028. Dalla «casa degli azzurri» di Assisi, ai microfoni di una testata locale, Falcinelli dichiarava che quest’anno non avrebbe seguito la propria squadra, dal momento che «noi dell’Iba siamo stati messi da parte dal Cio, per ragioni a mio modo di vedere ingiustificabili».

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