Visioni
Brian Eno, una cronologia alternativa
Note sparse «Music For Installations», in un box di 6 cd o 9 vinili il lavoro «ambient» del geniale artista inglese. Brani nervosi sottilmente inquietanti e a tratti avveniristici, dove si intrecciano suoni e pensieri
Brian Eno, 1974
Note sparse «Music For Installations», in un box di 6 cd o 9 vinili il lavoro «ambient» del geniale artista inglese. Brani nervosi sottilmente inquietanti e a tratti avveniristici, dove si intrecciano suoni e pensieri
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 4 luglio 2018
La Musica generativa (ovvero, per usare la definizione di Eno,«sistemi che una volta operativi possano creare musica con interventi minimi o senza interventi da parte dell’artista») è l’estrema frontiera della ricerca eniana sul «non-musicista». Un’utopia di cui la nascita della Musica ambient, da lui battezzata a metà degli anni ’70, musica senza struttura che dovrebbe tendere a essere semplicemente funzionale a un certo contesto fisico o psicologico, è sicuramente il portato più rilevante. Dal principio degli anni ’80 Eno inizia a esplorare la visual art e quindi nuovi formati artistici multimediali. Un lungo periodo, durato fino a oggi, in cui...