Internazionale

B’Tselem: «Le detenzioni di massa sono parte del regime di apartheid»

Prigionieri palestinesi a Sde Teiman foto Breaking The SilencePrigionieri palestinesi a Sde Teiman – foto Breaking The Silence

Palestina/Israele Intervista al portavoce dell'ong israeliana, dopo la pubblicazione del rapporto che denuncia l'esistenza di una rete carceraria di abusi per i prigionieri palestinesi: «Se in Israele ci fosse un sistema giudiziario vero, la Corte suprema dovrebbe recarsi subito nei campi di tortura, verificare cosa accade e chiuderli immediatamente»

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 23 agosto 2024
Sono trascorse due settimane dalla pubblicazione del rapporto «Welcome to Hell» della ong israeliana B’Tselem, 118 pagine in cui l’organizzazione per i diritti umani denuncia la realizzazione di una rete di campi di tortura per migliaia di prigionieri palestinesi di cui il famigerato centro di Sde Teiman è solo la punta dell’iceberg. Abusi e violenze quotidiane, umiliazioni, fame e sparizioni forzate, oltre 60 decessi in custodia, tutto parte di un sistema strutturato che richiama a latitudini ed epoche radicate nell’immaginario globale, il Cile, l’Argentina, l’Egitto. A scarne dichiarazioni internazionali di condanna, a oggi, non sono seguite misure né dentro Israele...

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