Dino Buzzati, «Giacca con ragazza», 1970, china e pastelli su carta
Alias Domenica
Buzzati, un ircocervo, con la Pop Art della Biennale
A Mestre, Centro Candiani Nel ’64 i riflessi sull’arte di Dino Buzzati di Rauschenberg e gli altri sono indubbi ma relativi. Prevale l’interesse surrealista o per certi «outsiders» come l’idolatrato Rackham e il sulfureo Alberto Martini
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 4 febbraio 2024
Pasquale Di PalmoMESTRE
Un’interessante mostra, realizzata a Belluno tra settembre e ottobre del 2002, intitolata Buzzati 1969: il laboratorio di «Poema a fumetti», curata da Mariateresa Ferrari, metteva a confronto una serie di illustrazioni ricavate dal famoso libro in cui l’autore del Deserto dei Tartari rievocava in chiave pop il mito di Orfeo ed Euridice e le relative immagini a cui quello si ispirava. L’effetto era, al contempo, seducente e sconcertante, considerato che l’autore bellunese spesso si rifaceva a materiali eterogenei e anticonvenzionali: fumetti, foto tratte da manuali di criminologia, riviste pornografiche, se non tableaux vivants in cui la moglie Almerina e l’attore...