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Cambiano i nomi, rimane sempre la detenzione amministrativa
L’ennesimo decreto I nuovi «centri» sono luoghi di confinamento non sottratti alla giurisdizione italiana e internazionale. E dietro tante definizioni ci sono persone, non merce illegale da smaltire
Pozzallo, la prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo che sarà attiva in Italia – Ansa
L’ennesimo decreto I nuovi «centri» sono luoghi di confinamento non sottratti alla giurisdizione italiana e internazionale. E dietro tante definizioni ci sono persone, non merce illegale da smaltire
Pubblicato circa un anno faEdizione del 27 settembre 2023
Dalla istituzione dei centri di permanenza temporanea ed assistenza (CPTA) introdotti nel 1998 dalla legge 40 (Turco-Napolitano), abbiamo assistito ad una continua modifica dei termini usati dal legislatore per definire quelli che erano, e rimangono ancora oggi, centri di detenzione amministrativa, strutture nelle quali gli stranieri privi di un titolo di soggiorno vengono trattenuti in attesa di un rimpatrio con accompagnamento forzato, dunque senza avere commesso reati, ma solo per la mancanza di un visto di ingresso o di un permesso di soggiorno. Nei centri di detenzione possono essere trattenuti anche richiedenti asilo, mentre è espressamente vietato l’internamento di minori...