Europa
Cap Anamur, l’antenata delle navi di salvataggio. La storia si ripete
Il precedente Nel 2004 il sequestro dell’imbarcazione tedesca e l’arresto del comandante, assolto 5 anni dopo. Comprata nel 1979 per poche migliaia di marchi finisce, insieme alle altre Ong collegate, per salvare oltre 10.300 profughi di ogni nazionalità
La Cap Anamur a Porto Empedocle nel giugno del 2004 – Reuters
Il precedente Nel 2004 il sequestro dell’imbarcazione tedesca e l’arresto del comandante, assolto 5 anni dopo. Comprata nel 1979 per poche migliaia di marchi finisce, insieme alle altre Ong collegate, per salvare oltre 10.300 profughi di ogni nazionalità
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 29 giugno 2019
Sebastiano CanettaBERLINO
La Sea Watch degli anni Ottanta. L’antenata delle navi di salvataggio dei profughi guidate da volontari. Esattamente quindici anni fa il comandante tedesco della Cap Anamur, responsabile della vita dei 37 naufraghi imbarcati, decise di forzare l’entrata nelle acque territoriali italiane. Proprio come la capitana Carola Rackete. Dopo lo sbarco venne arrestato, processato e infine condannato per «favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina» insieme al primo ufficiale e al presidente della Ong. Cinque anni dopo, tuttavia, furono tutti assolti. Un fatto di cronaca speculare semi dimenticato in Italia. In Germania, al contrario, rimane tra le storie incise nella stele di ringraziamento a...