Italia
Caso Iuventa, la capomissione Schmidt: «Processo assurdo, ma l’obiettivo sono i migranti»
L'arma del relitto All’indomani del proscioglimento la donna si dice arrabbiata e travolta da ciò che ha dovuto subire. «Ci hanno accusato perfino di nascondere armi». Il primo pensiero, però, è per le vittime delle frontiere
La nave Iuventa nel porto di Trapani – Selene Magnolia
L'arma del relitto All’indomani del proscioglimento la donna si dice arrabbiata e travolta da ciò che ha dovuto subire. «Ci hanno accusato perfino di nascondere armi». Il primo pensiero, però, è per le vittime delle frontiere
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 21 aprile 2024
Kathrin Schmidt è stata l’ultima capomissione della Iuventa, prima del sequestro della nave. Da quel 2 agosto 2017 a ieri ha vissuto sapendo che sarebbe potuta finire in carcere, fino a 20 anni, insieme agli altri tre membri dell’equipaggio imputati. Venerdì ha percorso le scale del tribunale a testa alta, è entrata in aula con la maglietta «no one is free until every one is free», è uscita con gli occhi rossi e gonfi di lacrime. «Ma provo soprattutto rabbia, tutto questo non sarebbe mai dovuto cominciare», dice. Come sta? Domanda difficile (ride, ndr). Mi sento travolta. Mi sto rendendo...