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Cattive parole che aprono la strada al cattivo diritto
La parola che non c'è Clandestino
La parola che non c'è Clandestino
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 4 agosto 2017
«Immigrati clandestini» e «soggetti la cui presenza in mare è finalizzata all’immigrazione clandestina»: in quattro minuti di conferenza stampa, il Procuratore della Repubblica di Trapani parla dei migranti trasbordati dai barconi sulle navi delle Ong in mare aperto senza mai usare la parola «persone», «esseri umani», «donne e bambini in fuga», «profughi», «richiedenti asilo». Nel linguaggio burocratico sono tutti «soggetti» o «immigrati clandestini» e questo linguaggio disumanizzante e dissacrante (perché ogni essere umano è sakros, cioè unico e inviolabile) apre la strada alla deformazione della pubblica opinione, che di fronte agli «uomini di legge» che additano i «soggetti la cui...