Internazionale
«Ce lo dissero le mosche». La scomparsa di Robert Fisk
Il ricordo È morto lo storico inviato del giornale The Independent. I suoi reportage - come quello sul massacro di Sabra e Chatila - furono un modello per un’intera generazione di reporter. E i suoi libri un atto d’accusa contro le guerre dell’Occidente
Robert Fisk – Ansa
Il ricordo È morto lo storico inviato del giornale The Independent. I suoi reportage - come quello sul massacro di Sabra e Chatila - furono un modello per un’intera generazione di reporter. E i suoi libri un atto d’accusa contro le guerre dell’Occidente
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 3 novembre 2020
Ce lo dissero le mosche… Inizia così il più celebre reportage di Robert Fisk, quello sul massacro dei palestinesi a Sabra e Chatila del 1982, un ritaglio di giornale che Stefano Chiarini, con determinata gentilezza, mi mise sotto il naso qualche decennio fa per farmi capire come si fa questo mestiere. E ricordando oggi Fisk, il grande inviato dell’Independent morto il 30 ottobre di ictus a Dublino, non si può non accostarlo all’indimenticabile Steve Shrimps, compagno di scorribande mediorientali. Anche Robert ammirava Stefano per il suo coraggio e l’intelligenza e un giorno, credo, finì pure per intervistarlo. E in Iraq...