Internazionale
Cento giorni a tutto Petro. La Colombia ha girato pagina
Strategia della «pace totale» L'esordio del nuovo presidente a base di dialogo con i gruppi armati, diritti, un fisco più equo, terre ai contadini. E Amnesty denuncia: «Violenze sessuali» da parte della polizia per reprimere la rivolta del 2021 contro il governo di Iván Duque
Il presidente colombiano Gustavo Petro – Ap
Strategia della «pace totale» L'esordio del nuovo presidente a base di dialogo con i gruppi armati, diritti, un fisco più equo, terre ai contadini. E Amnesty denuncia: «Violenze sessuali» da parte della polizia per reprimere la rivolta del 2021 contro il governo di Iván Duque
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 3 dicembre 2022
Sono passati poco più di 100 giorni da quella domenica di giugno in cui Gustavo Petro vinse le elezioni, diventando il primo presidente di sinistra della storia colombiana. In coppia con Francia Márquez, l’attivista per i diritti umani e la difesa dell’ambiente, divenuta così la prima vicepresidente afro colombiana. Cento giorni di campagne politiche e iniziative di legge, di messaggi fondanti e visibilità internazionale. Su cui campeggia la strategia della «pace totale», intesa come processo politico in grado di mettere fine a sessant’anni di conflitto permanente nel Paese e di costruire una Colombia, «potenza mondiale della vita». SOLO NEI PRIMI...