Europa
Centri libici vicini al collasso: «Serve accogliere in Europa»
Onu Il vice premier Salvini smentito da Unhcr e Ue. Un morto in mare ogni 38 migranti nel 2017, un morto ogni sette nel 2018, la riduzione della capacità di salvataggio causa un aumento dei decessi, dice l'agenzia delle Nazioni unite. Bruxelles: l’Italia non può spostare i 42 milioni dell’accoglienza ai rimpatri, sono fondi comunitari
Profughi a Zawiya – Afp
Onu Il vice premier Salvini smentito da Unhcr e Ue. Un morto in mare ogni 38 migranti nel 2017, un morto ogni sette nel 2018, la riduzione della capacità di salvataggio causa un aumento dei decessi, dice l'agenzia delle Nazioni unite. Bruxelles: l’Italia non può spostare i 42 milioni dell’accoglienza ai rimpatri, sono fondi comunitari
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 7 luglio 2018
Il sistema dei centri di detenzione per migranti in Libia è a rischio collasso: nei siti dove vengono riportati i naufragi dalla Guardia costiera di Tripoli, monitorati dall’agenzia delle Nazioni unite Unhcr, attualmente ci sono oltre 52mila rifugiati e richiedenti asilo. Per evitare che i rimpatri assistiti saltino è necessario che i paesi europei accolgano quote di profughi. È quanto ha spiegato ieri a Roma Roberto Mignone, responsabile Unhcr per la Libia. A Niamey, in Niger, dove è operativo un centro di rimpatrio per 1.500 profughi, si è creato un «collo di bottiglia» e l’unico modo per riportare la situazione...