Internazionale
Cile, dopo il No arrivano i ricatti della destra
Il boia non molla Per il governo sono ore di trattative per organizzare il nuovo processo costituzionale. E Boric ha dovuto cedere alla richiesta di rimpasto
Gabriel Boric al suo arrivo ieri nel palazzo presidenziale della Moneda – Ap
Il boia non molla Per il governo sono ore di trattative per organizzare il nuovo processo costituzionale. E Boric ha dovuto cedere alla richiesta di rimpasto
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 7 settembre 2022
Appena un anno fa le forze della destra cilena, screditate e con le spalle al muro, non avrebbero mai potuto immaginare, neanche nei loro sogni più felici, che il cosiddetto “plebiscito di uscita” sulla nuova Costituzione avrebbe offerto loro uno scenario così favorevole. Perché è chiaro che, dopo la clamorosa sconfitta dell’Apruebo – il Cile è il primo paese della storia a respingere una proposta di Costituzione scritta da un organismo eletto dal voto popolare -, si trovano ora decisamente in una posizione di forza per negoziare la continuità del processo costituzionale. ALLA PRIMA RIUNIONE, quella che si è tenuta...