Internazionale
Cile, lo stato d’emergenza permane e il governo chiama i riservisti
La rivolta cilena L'Instituto Nacional de Derechos Humanos (Indh) ha presentato alcune cause legali, tra cui 5 per omicidio, 12 per violenza sessuale e diverse altre per tortura e violenza spropositata, come nel caso di quattro manifestanti, tre adulti e un minorenne, «crocifissi sulla struttura metallica dell’antenna del commissariato» di Peñalolén
Cile – LaPresse
La rivolta cilena L'Instituto Nacional de Derechos Humanos (Indh) ha presentato alcune cause legali, tra cui 5 per omicidio, 12 per violenza sessuale e diverse altre per tortura e violenza spropositata, come nel caso di quattro manifestanti, tre adulti e un minorenne, «crocifissi sulla struttura metallica dell’antenna del commissariato» di Peñalolén
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 26 ottobre 2019
La brutale repressione da parte delle forze di sicurezza non basterà di certo a fermare la rivolta del popolo cileno. Sotto lo slogan «Non sono 30 pesos, sono 30 anni», in riferimento all’aumento del costo dei trasporti e ai tre decenni dalla fine della dittatura segnati dalla medesima ingiustizia sociale, i manifestanti continuano a scendere in strada chiedendo la rinuncia di Piñera, un reale cambiamento politico-economico e il ritorno dei militari nelle caserme. Ma a revocare lo stato d’emergenza il governo, al momento, non ci pensa proprio, come mostra la decisione di chiamare in servizio i riservisti per sostenere l’operato...