Visioni
Clooney: «Sono molto arrabbiato con il nostro Paese»
Cinema Il regista parla di «Suburbicon» il film che ha presentato a Venezia. «Sono cresciuto nel Sud degli Stati uniti durante gli anni delle lotte per i diritti civili: a quei tempi pensavamo che l’epoca della segregazione razziale stesse ormai volgendo al termine, ma in realtà è un problema che continua a riemergere»
Julianne Moore e George Clooney al Lido – foto La Presse
Cinema Il regista parla di «Suburbicon» il film che ha presentato a Venezia. «Sono cresciuto nel Sud degli Stati uniti durante gli anni delle lotte per i diritti civili: a quei tempi pensavamo che l’epoca della segregazione razziale stesse ormai volgendo al termine, ma in realtà è un problema che continua a riemergere»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 3 settembre 2017
Giovanna BrancaVENEZIA
«Quando si parla di rendere l’America di nuovo grande tutti di solito pensano agli anni Cinquanta, all’epoca di Eisenhower: quando se eri un uomo, bianco ed eterosessuale, ti andava tutto bene», dice all’incontro con la stampa George Clooney, a Venezia per presentare il suo nuovo film: Suburbicon. Un film ambientato proprio nella «grande» America di allora, in una cittadina residenziale immaginaria: uno dei tanti «paradisi» della middle class bianca statunitense. I fatti che vi accadono, spiega però Clooney, sono tratti da ciò che realmente accadde in un sobborgo della Pennsylvania degli anni Cinquanta quando vi si trasferì la prima famiglia...