Internazionale
Code in banca e sui cellulari della polizia: il fronte interno della guerra fa paura
Crisi ucraina Rublo in caduta libera, riserve congelate a Occidente e Borsa chiusa. Mentre proseguono le proteste e con loro aumenta il numero degli arrestati, già a quota 6.400. Ed è guerra anche sul fronte dei media: l’Europa blocca Rt e Sputnik, la punta di lancia dell’informazione putiniana
«No alla guerra», la protesta di domenica a Mosca – Ap/Denis Kaminev
Crisi ucraina Rublo in caduta libera, riserve congelate a Occidente e Borsa chiusa. Mentre proseguono le proteste e con loro aumenta il numero degli arrestati, già a quota 6.400. Ed è guerra anche sul fronte dei media: l’Europa blocca Rt e Sputnik, la punta di lancia dell’informazione putiniana
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 1 marzo 2022
La coda gira l’angolo, davanti alla sede di Sberbank nel pieno centro di Mosca, tra palazzi di lusso e sanpietrini ben lucidati al suolo. Tutti al bancomat, a caccia di rubli o degli ormai introvabili o costosissimi dollari. A Mosca, a San Pietroburgo, in altre città, ovunque la stessa scena. È il fronte interno della guerra in Russia, disarmato ma non meno pericoloso. Domenica gli Stati uniti hanno vietato ogni transazione con la Banca centrale russa e il G7 (Italia inclusa) ha congelato tutte le riserve russe in dollari custodite nei suoi forzieri, inoltre l’esclusione dal sistema internazionale di pagamenti...