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Colonialismo e barbarie
L’ignavia dell’Occidente Siamo al punto che non ci è permesso condannare il genocidio. Anche a noi viene chiesto di considerarci minacciati dai migranti, dall’Islam, dal mondo non bianco. Ma le vittime della mappa coloniale non sono né bianche né europee. Sono arabe. La razzializzazione tecnologica della morte e i profitti della guerra procedono inarrestabili
Veicoli dell’esercito israeliano a Jenin in Cisgiordania – foto Ap
L’ignavia dell’Occidente Siamo al punto che non ci è permesso condannare il genocidio. Anche a noi viene chiesto di considerarci minacciati dai migranti, dall’Islam, dal mondo non bianco. Ma le vittime della mappa coloniale non sono né bianche né europee. Sono arabe. La razzializzazione tecnologica della morte e i profitti della guerra procedono inarrestabili
Pubblicato 3 mesi faEdizione del 1 settembre 2024
Siamo al punto che non ci è permesso condannare il caso di genocidio più pubblicizzato del secolo attuale. Anche solo nominarlo e sottolineare l’orrore e l’oscenità etica e politica di tutto ciò. Con alcune eccezioni, filosofi, accademici e rettori di università tacciono. La comunità ebraica non permette alcuna critica; i partiti politici borbottano su soluzioni a due Stati che sono state strappate decenni fa dai coloni sionisti e schiacciate dai carri armati israeliani. Nel frattempo, i giornalisti mainstream e i commentatori televisivi trasmettono una narrazione mortale che rifiuta spazio alle voci palestinesi. I punti di vista alternativi sono considerati precursori...