Cultura
Come interrogarsi con umorismo sul confronto tra vero e falso
Scaffale «Olocaustico», il romanzo di Alberto Caviglia, già regista di «Pecore in erba», pubblicato da Giuntina, è ambientato in una società israeliana uguale a tutte le altre per il potere che vi hanno i media nel definire l’immaginario collettivo e l’agenda degli eventi ma, grazie ai social, la vicenda si espande al mondo intero
Scaffale «Olocaustico», il romanzo di Alberto Caviglia, già regista di «Pecore in erba», pubblicato da Giuntina, è ambientato in una società israeliana uguale a tutte le altre per il potere che vi hanno i media nel definire l’immaginario collettivo e l’agenda degli eventi ma, grazie ai social, la vicenda si espande al mondo intero
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 19 febbraio 2020
Su una cosa Alberto Caviglia ha sicuramente ragione: il suo Olocaustico sarebbe un bel film. Invece, almeno per il momento, ci si deve contentare del divertente romanzo pubblicato da Giuntina (pp. 304, euro 18). È infatti proprio dove le pagine conservano la vividezza delle sequenze che il libro esprime il suo lato migliore. TUTTO IL RESTO è, e non è poco, ironia, sarcasmo e un’inaspettata e amara saggezza. David Piperno, protagonista del racconto, è l’agiato rampollo di una famiglia ebraica romana che, in attesa di capire cosa fare da grande, va a studiare cinema a Tel Aviv. Per campare, in...