Come l’operazione Sputnik provò a spaccare l’Europa
Un carico di vaccini Sputnik in arrivo all’aeroporto Simon Bolivar di Maiquetia, in Venezuela – Ap
Internazionale

Come l’operazione Sputnik provò a spaccare l’Europa

Geopolitica del vaccino La Russia tentò accordi Stato per Stato e fece breccia in Italia grazie allo «Spallanzani». Durante l’emergenza le «brigate russe» si mossero per aggirare l’Ema. La collaborazione tra Gamaleya e Istituto per le Malattie Infettive ora si è interrotta
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 24 marzo 2022
Non sarà facile dimostrare quale fosse la reale funzione – logistica o di intelligence – degli ufficiali russi sbarcati a Bergamo nel marzo del 2020 in piena crisi pandemica. Più trasparente, se così si può dire, è stato l’obiettivo dell’operazione «Sputnik», altro canale aperto tra Mosca e Roma grazie a un abile utilizzo dell’emergenza pandemica: spaccare la strategia europea sui vaccini, portando ogni Stato a muoversi per conto proprio su Sputnik e forse anche su altri fronti. Invece di negoziare con l’Unione europea, i ricercatori russi provarono ad aggirare l’Agenzia europea del Farmaco (Ema), inviando la richiesta di autorizzazione dello...

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