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Con il fiato sospeso – le notizie del 3 marzo –

Con il fiato sospeso – le notizie del 3 marzo –Bambini in fuga su un treno non riscaldato, in viaggio da Kharkiv a Leopoli – Andriy Dubchak /Ap

No war Gli aggiornamenti del 3 marzo 2022. Notte di bombe sulle città e nubi di guerra anche a Odessa e sul Mar Nero. Oltre 1 milione i profughi ucraini in Europa. Alta tensione al telefono tra Putin e Macron.

Pubblicato più di 2 anni fa
  • Notte di bombe sulle città. E nubi di guerra anche a Odessa e sul Mar Nero
  • Pochi progressi nel secondo round dei colloqui di pace
  • Alta tensione nella telefonata Putin-Macron. Intanto Georgia e Moldavia chiedono di entrare nella Ue

22.35 – E con quest’ultima notizia decisamente inedita, fine dell’aggiornamento di oggi. Grazie per averci seguito. Buonanotte e a domani.

22.30 – Neanche i gatti (russi) potranno partecipare alle competizioni e alle mostre di bellezza internazionali. Lo ha deciso la Fédération Internationale Féline. Il bando vale anche per i proprietari e gli allevatori russi.

Un gatto della zona di Chernobyl, in Ucraina, foto Ap

 

22 – In serata la società energetica russa Gazprom ha ripreso le forniture di gas naturale attraverso il gasdotto Yamal-Europe verso la Germania dalla Polonia, con flussi che dovrebbero continuare almeno fino a venerdì mattina. Il gasdotto di solito rappresenta circa il 15% della fornitura di gas in direzione ovest dalla Russia all’Europa e alla Turchia (Reuters).

21.30 – A Kiev suonano in serata ancora le sirene mentre continuano i combattimenti vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Traccianti e spari dalla telecamera della centrale

20.55 – Linea rossa Washington-Mosca. Il Pentagono ha stabilito una linea diretta di comunicazione con il ministero della difesa russo per prevenire “errori, incidenti militari ed escalation” a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, ha detto un funzionario statunitense all’agenzia di stampa Reuters.

20.30 – Generali sospende le attività in Russia. La compagnia assicurativa italiana ha annunciato lo stop alle operazioni di Europ Assistance in Russia, la chiusura dei propri uffici a Mosca e l’uscita dal board di Ingosstrakh, compagnia di assicurazioni controllata dall’oligarca Oleg Deripaska, di cui Generali ha il 38,5%.

20.15 – La Casa bianca ufficializza sanzioni, confische e divieto di visto per 19 oligarchi russi e 47 membri delle loro famiglie e stretti collaboratori. Tra questi, spicca il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov e la sua famiglia (qui il comunicato ufficiale con la lista dei nomi).

19.50 – Il Regno Unito sanziona altri due oligarchi: il miliardario russo di origine uzbeke Alisher Usmanov, i cui legami commerciali con la squadra di calcio dell’Everton sono stati sospesi, e l’ex vice primo ministro russo Igor Shuvalov. (Pa)

19.30 – Alcuni elementi dal briefing giornaliero della portavoce della Casa bianca Jen Psaki:

  • Gli Usa non vogliono una no-fly zone sull’Ucraina perché vorrebbe dire che le forze americane dovrebbero poi abbattere aerei russi e questo rischierebbe di causare una guerra immediata e diretta contro la Russia. Comporterebbe un’escalation militare che non vogliamo in questo momento”. Lo ha ribadito la portavoce della Casa Bianca nel suo briefing con la stampa.
  • No al bando del petrolio russo. “Non abbiamo un interesse strategico a ridurre l’offerta globale di energia, e questo aumenterebbe i prezzi alla pompa di benzina per il popolo americano in tutto il mondo, perché ridurrebbe l’offerta disponibile”. (Non solo i repubblicani ma anche la leader democratica Nancy Pelosi si è espressa per il bando al petrolio russo).
  • Isolare la Russia all’Onu, non espellerla dal Consiglio di sicurezza. Gli Stati Uniti “non considerano che sia possibile pensare a una rimozione della Russia dal Consiglio”.

19 – Lukoil, secondo colosso del settore petrolifero russo, ha lanciato oggi un appello affinché si ponga “fine rapidamente” alla guerra in Ucraina. Lukoil diventa così la prima grande azienda nazionale russa a opporsi all’invasione del Paese da parte di Mosca. “Sosteniamo una rapida fine del conflitto armato e sosteniamo pienamente la sua risoluzione attraverso un processo di negoziazione e mezzi diplomatici”, ha affermato il cda di Lukoil in una nota (Radiocor).

18.40 – Primi risultati dal secondo round di colloqui tra Ucraina e Russia:

  1. Sì a corridoi umanitari per evacuare i civili e portare viveri e medicine nelle città,
  2. Possibile cessate il fuoco limitato però solo alle evacuazioni;
  3. Sì a un terzo round di colloqui.
  • La delegazione ucraina afferma di non aver ottenuto “i risultati sperati”.
  • Mosca parla invece di “sostanziali progressi”.
Messa in sicurezza delle statue a Leopoli, in Ucraina, foto Ap

 

18.30 – Il presidente Usa Joe Biden ha partecipato a un vertice in videoconferenza del Quad, un formato dedicato alle questioni indo-pacifiche che comprende Usa, India, Giappone e Australia. L’India, come la Cina, si è astenuta in tutte e tre le votazioni Onu sulla questione ucraina e non voleva trattare l’argomento in un forum che non riguarda le questioni europee. Tuttavia, dalle prime indiscrezioni, emerge che nel vertice si è parlato soprattutto degli sviluppi in Ucraina, incluse le implicazioni umanitarie (20mila indiani sono in Ucraina e la loro evacuazione è una delle priorità di New Delhi). (Australia e Giappone partecipano alle sanzioni occidentali contro la Russia). La Casa bianca sintetizza così i contenuti “ucraini” del vertice: “I leader del Quad hanno discusso del conflitto in corso e della crisi umanitaria in Ucraina e ne hanno valutato le implicazioni più ampie. Hanno concordato di sostenere un nuovo meccanismo di assistenza umanitaria e soccorso in caso di calamità che consentirà al Quad di affrontare le future sfide umanitarie nell’Indo-Pacifico e fornire un canale di comunicazione mentre ciascuno affronta e risponde alla crisi in Ucraina”.

18.15 – Colloquio telefonico tra Putin e il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman. L’OPEC+, guidato da Arabia Saudita e Russia, ha in gran parte ignorato la crisi ucraina in una riunione di ieri, mercoledì. Ma il cartello è sotto una crescente pressione per aumentare la produzione e allentare i prezzi del greggio, una mossa che potrebbe potenzialmente creare tensioni tra Mosca e Riyadh. “Putin ha sottolineato l’inaccettabilità di politicizzare le questioni globali di approvvigionamento energetico”, secondo una dichiarazione del Cremlino. La discussione ha sottolineato “l’interesse reciproco per un ulteriore sviluppo globale del partenariato russo-saudita”.

D’altra parte, i rapporti tra MbS e Biden sono ai minimi storici dopo gli ottimi rapporti con Trump. (Sull’attuale relazione difficile tra Usa e Arabia saudita qui un’analisi, in inglese, di Reuters)

18.05 – Mosca apprezza la posizione equilibrata di Pechino sulla questione ucraina, ha detto oggi la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in una conferenza stampa.

  • “Siamo consapevoli che Pechino adotta un approccio equilibrato alla questione ucraina. La Cina ha ripetutamente chiesto il rispetto dei principi di indivisibilità della sicurezza e ha sottolineato l’inammissibilità dei tentativi di garantire la sicurezza regionale espandendo i blocchi militari e la logica delle preoccupazioni della Russia su questi problemi”, ha affermato.
  • Zakharova ha sottolineato che la Cina non ha esitato a discutere del vero ruolo degli Stati Uniti nella crisi ucraina. Ha aggiunto che la Cina “sa meglio di chiunque altro come gli Stati Uniti e i suoi alleati che condividono questa feroce ideologia” siano in grado di aggravare la situazione in altri paesi “senza avere poteri o ragioni speciali per farlo”.
  • “La Cina non è certamente un paese a cui si può dire quale posizione dovrebbe assumere. Non è certamente un paese la cui valutazione degli eventi politici viene influenzata dall’opinione imposta da qualcun altro”, ha detto Zakharova.
  • Inoltre, ha sottolineato che la Cina “evita di essere fuorviata dagli stratagemmi occidentali”.
  • “Dobbiamo affrontare un attacco  senza precedenti, persino il terrorismo dell’informazione. Riguarda non solo l’ambiente dei media, ma anche l’ambiente informatico, proviene dall’Occidente”, ha detto, specificando che tali attacchi vengono effettuati attraverso risorse ucraine.
  • “Nelle relazioni con i nostri amici cinesi, procediamo prima di tutto dal rispetto reciproco, dalla fiducia reciproca e dal dovuto rispetto per gli interessi chiave dei partner. Apprezziamo la visione imparziale di Pechino della questione ucraina”, ha concluso. (Tass)

17.50 – Vladimir Putin interviene in tv parlando al Consiglio per la sicurezza russo:

  • Il presidente russo difende l’eroismo dei soldati impegnati in Ucraina, annunciando alcune onorificenze ai caduti.
  • “Ucraini e russi sono un unico popolo, su questo non tornerò mai indietro. Hanno fatto il lavaggio del cervello agli ucraini. Sono usati come scudi umani da una banda di nazisti e da estremisti provenienti dal Medio oriente”.
  • “Questi mercenari neonazisti che operano in Ucraina stanno prendendo in ostaggio migliaia di studenti e di stranieri, mettono in pericolo scuole e ospedali”.
  • “I nostri militari stanno proteggendo cittadini ucraini e stranieri da questi neonazisti”
  • “Tutto il popolo russo deve sostenere i nostri soldati”
  • “I membri delle forze armate impegnati in Ucraina avranno compensazioni economiche e una assicurazione aggiuntiva sulla vita e la salute”
  • “Aumenteremo gli stanziamenti per la difesa, il nostro scopo è denazificare l’Ucraina e non avere più minacce alle nostre frontiere, inclusa la minaccia nucleare”
  • “Le operazioni proseguono come previsto e stiamo avendo grandi successi”.

Poi, dopo un momento di silenzio per onorare i caduti, il presidente russo ha lasciato la parola al ministro della Difesa.

17.45 – Dall’inizio del conflitto sono entrati in Italia 6.608 ucraini. Lo comunica il Viminale.

17.40 – La Russia si appella alla Corte Arbitrale per lo Sport (Cas) di Losanna contro il bando dei club e delle nazionali di calcio deliberato da Uefa e Fifa. E’ possibile che una decisione simile venga presa contro l’esclusione degli atleti dai Giochi paralimpici di Pechino che iniziano domani, venerdì.

17.30 – L’Unione europea sta pensando di rimuovere lo status di nazione più favorita della Russia presso l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), una mossa che potrebbe colpire ulteriormente 95 miliardi di euro di esportazioni di Mosca con un aumento delle tariffe. Il Canada sta già prendendo una decisione di questo tipo, con un aumento delle tariffe sui beni russi del 35%. La Commissione europea sta discutendo questa possibilità con gli Stati membri, afferma la portavoce della Commissione Miriam Garcia Ferrer.

17.20 – Conferenza stampa del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è detto pronto a un dialogo diretto con quello russo, Vladimir Putin.

  • “Sediamoci e parliamone, è necessario per fermare la guerra”, ha detto. “Non stiamo attaccando la Russia e non abbiamo intenzione di attaccarla. Cosa vuoi da noi? Lascia la nostra terra”, ha detto Zelensky riferendosi a Putin.
  • E poi, rivolto alla Nato: “Se non avete il potere di chiudere i cieli (forzare una no-fly zone sull’Ucraina, ndr), allora datemi degli aerei”, ha detto.
  • Alla Russia: “Siamo entrati nella Nato? No. Abbiamo armi nucleari? No. Stiamo attaccando la Russia? No. Perché ci avete invaso?”.
  • “Se, dio non voglia, l’Ucraina non dovesse esistere più, i prossimi saranno Lituania, Lettonia, Estonia”.
  • “Amo il mio paese, non voglio che sia distrutto, non voglio che la storia ucraina venga ricordata come i 300 spartani. Voglio la pace”.

17 – Dopo un drastico calo nelle ultime ore, i flussi di gas russo attraverso il gasdotto Yamal-Europa verso la Germania attraverso la Polonia si sono interrotti. Lo riportano diversi media internazionali citando i dati dell’operatore del gasdotto, la società tedesca Gascade. Yamal è uno dei tre gasdotti che la società russa monopolista Gazprom utilizza per convogliare il suo gas naturale verso l’Europa. Attraverso di esso passa circa il 10% delle forniture totali di gas proveniente dalla Russia. (Ansa)

16.30 – Dopo i due megayacht sequestrati in Europa a oligarchi russi colpiti da sanzioni (in Francia e Germania) emerge che almeno altri cinque superyacht di proprietà di miliardari russi sembrano aver trovato rifugio temporaneo alle Maldive dopo scali in Medio oriente e Montenegro.

  • Uno yacht di un oligarca, il Predator, è invece ormeggiato in Italia, a Imperia.

16.15 – Imminente la richiesta di adesione all’Ue di Georgia e Moldavia. Lo afferma un funzionario dell’Ue a Bloomberg. Richieste che si aggiungeranno a quella dell’Ucraina, che i leader europei discuteranno in un vertice a Parigi la settimana prossima.

16 – Iniziato il secondo round di negoziati in Bielorussia.

15.55 – Il presidente finlandese Sauli Niinisto in visita a Washington da domani, venerdì. Incontrerà il presidente Joe Biden e membri del Congresso. La visita avviene mentre il dibattito sull’adesione alla Nato si è intensificato in Finlandia dopo l’invasione russa dell’Ucraina. L’attacco ha provocato un cambiamento storico nell’atteggiamento dei finlandesi nell’adesione all’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, con una maggioranza che ora sostiene l’idea. Niinisto e Biden discuteranno dell’invasione e del suo impatto sulla sicurezza europea.

15.45 – «I mercenari stranieri» che si recheranno in Ucraina per combattere «non avranno diritto allo status di prigioniero di guerra» se dovessero essere catturati, ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. Secondo il governo ucraino, ma è impossibile confermare queste cifre, 16mila stranieri hanno chiesto di unirsi alle cosiddette “brigate internazionali”, mille di questi sarebbero già arrivati in Ucraina.

15.30 – Il parlamento ucraino ha approvato un disegno di legge per consentire il sequestro di beni o proprietà in Ucraina di proprietà di cittadini russi. Secondo la legge, il governo può suggerire quali beni confiscare al Consiglio di Sicurezza, che deve poi dare la sua approvazione per il loro trasferimento alla proprietà statale, ha riferito Reuters.

15.25 – Le sanzioni internazionali fanno comunque crollare il mercato interno russo.

  1. Prosegue la caduta del rublo, che appare inarrestabile. Servono oltre 118 rubli per comprare un dollaro, e 125 rubli per un euro. Ma la caduta è storica anche nei confronti dello yuan cinese (-40% in una settimana): 17 rubli per uno yuan.
  2. Le principali agenzie di rating hanno declassato come “spazzatura” i titoli di debito russi.
  3. La borsa di Londra (London Stock Exchange), dopo una riunione con broker e agenzie, ha deciso per consenso di escludere le azioni russe dagli indici dei mercati emergenti, spiegando che “i titoli russi sono non-investibili”. Saranno cancellati dai mercati con un valore pari a zero lunedì 7 marzo. In questi giorni le vendite di tali titoli (28) sono sospese, perciò chi li possiede non può venderli e dovrà svalutarne il valore. Decisioni analoghe sono in corso di discussione presso altre borse del mondo (Stoxx, Dow Jones) e anche per il mercato dei bond. (Fortune)

Decine di società e marchi hanno interrotto le vendite, la presenza, i servizi, le attività o le consegne in Russia:

  • Automotive: Toyota, Daimler, General Motors, Harley Davidson, Honda, Mazda, Mitsubishi, Ford, Volvo, Jaguar, Land Rover, Aston Martin, Rolls-Royce, Volkswagen
  • Beni di consumo: Nike, Adidas, H&M, Ikea, Buerberry, Asos, Booho, Marks & Spencer
  • Finanza e legali: Visa, Mastercard, McKinsey (in parte), Generali
  • Trasporti: Maersk, Msc, Cmacgm, Ups, FedEx, Dhl
  • Energia: Bp, Shell, Eni, Exxon, Equinor, Total (in parte)
  • Cinema & Musica: Walt Disney, Paramount, Sony Pictures, Warner, Netflix (in parte), Spotify
  • Informatica: Oracle, Apple, Sap
  • Materie prime: Alcoa
  • Meccanica: Jcb

15.15 – La propaganda di guerra non trascura nemmeno i bambini. Nelle scuole russe il governo ha programmato in questi giorni lezioni dedicate a “comprendere” gli eventi in Ucraina. Un’operazione in grande stile, con opuscoli e video, come questo:

15 – La delegazione ucraina è arrivata nel luogo dei colloqui di pace.

14.10 – Una nave portacontainer affonda al largo di Odessa. Un cargo estone, Helt, è colato a picco al largo delle coste ucraine vicino Odessa dopo un’esplosione. Tratti in salvo nel pomeriggio dalla Marina ucraina sei membri dell’equipaggio.

14 – Le forze russe si stanno dirigendo verso Odessa e si preparano allo sbarco. Secondo fonti dell’intelligence Usa, citate dalla tv spagnola Rtve, in Crimea ci sono già diverse navi in attesa dell’arrivo delle truppe di terra per lanciare l’attacco dal mare alle coste ucraine. Le autorità di Odessa – secondo le stesse fonti – hanno chiesto ai cittadini di recarsi in un rifugio per il rischio imminente di un attacco.

13.45 – Il numero di rifugiati ucraini ha ormai superato il milione di persone (di questi, solo 48.000 si sono diretti in Russia e appena 374 in Bielorussia). Lo comunica l’Unhcr su un portale dedicato.

13.40 – Conferenza stampa del ministro degli Esteri russo Lavrov

  1. «Sono fiducioso sul fatto che si possa trovare una soluzione. Noi siamo pronti a sederci e parlare, a farlo davvero. Ma intanto continueremo la nostra operazione perché non ci possiamo permettere di mantenere in Ucraina la presenza di infrastrutture che minacciano la sicurezza della Russia».
  2. «La demilitarizzazione di quella regione sarà portata a termine in ogni modo, con l’annientamento degli armamenti che incombono sul nostro popolo. Anche se raggiungeremo un accordo di pace, e sono fiducioso che ciò avvenga, esso dovrà contenere obbligatoriamente questo punto sulla demilitarizzazione ucraina».
  3. E ancora: «A tutti è chiaro che la terza guerra mondiale potrà essere solo nucleare. Ma noi non prendiamo in considerazione questa opzione. Richiamo la vostra attenzione sul fatto che il pensiero di una soluzione è nella testa dei politici occidentali, non certo in quella dei russi. Quindi vi assicuro che noi non consentiremo in alcun modo a questa continua provocazione di costringerci a perdere l’equilibrio. Ma se contro di noi si scatenerà una guerra reale, forse ci penseranno quelli che veramente covano questi piani. Perché secondo me, questi piani esistono».
  4. Quanto all’Unione europea, Lavrov la considera come una specie di succursale degli Usa. «Il nostro obiettivo in questa vicenda non è solo la demilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina, per fare in modo che gli ucraini possano scegliere liberamente da che parte stare. Noi vogliamo anche riconsiderare l’intero ordine mondiale, che oggi pende dalla parte dell’Occidente. Anche di questo dovremo parlare al tavolo delle trattative».

 (Leggi il resoconto della conferenza stampa di Marco Imarisio, Corriere della Sera) – (qui in inglese il resoconto della Tass)

13.35 – Un deputato russo ha detto che Mosca ha iniziato a pianificare l’invasione dell’Ucraina un anno fa. “Non abbiamo preparato questa, questa operazione spontaneamente”, ha detto ieri il membro della Duma Rifat Shaykhutdinov su Channel One, una tv controllata dallo stato. “Era in preparazione da un anno, forse di più. Abbiamo capito cosa [stava succedendo] e li avevamo avvertiti in anticipo… non appena sono arrivati i dati dell’intelligence… che li avremmo battuti in due giorni attaccando, ovviamente stiamo difendendo soprattutto i nostri cittadini lì” (Bbc).

13.30 – L’esercito russo è pronto a creare corridoi umanitari per evacuare la popolazione ucraina: lo ha fatto sapere il ministero della Difesa russa. “La parte russa ha già creato tutte le condizioni necessarie per un’evacuazione sicura. Siamo pronti a creare corridoi umanitari appropriati in qualsiasi direzione in qualsiasi momento”. Lo ha riferito il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo Mikhail Mizintsev.

13 – Tardano i colloqui. La delegazione ucraina, in elicottero, deve ancora raggiungere la località della trattativa.

12.45 – Il ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire, ha detto che la Francia ha sequestrato uno yacht legato al capo di Rosneft Igor Sechin nel porto mediterraneo di La Ciotat. Sechin è tra gli oligarchi sottoposti a sanzioni (Guardian). Ieri era stata la volta del superyacht di Usmanov nella città di Amburgo.

12.30 – Telefonata molto tesa tra Putin e Macron

E’ durata un’ora e mezzo la telefonata tra Emmanuel Macron e Vladimir Putin: è stato il terzo colloquio telefonico tra i due leader dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo il 24 febbraio. Subito dopo Macron ha chiamato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo rende noto l’Eliseo.

  • Dai dettagli emersi successivamente, il colloquio tra Putin e Macron è stato “molto franco e diretto” e la telefonata sarebbe stata richiesta da Putin.
  • Il Cremlino fa sapere che ha chiesto a Macron di far evacuare tutti gli stranieri dall’Ucraina, assicurando che comunque gli obiettivi dell’operazione russa in Ucraina – la sua smilitarizzazione e lo status neutrale – saranno raggiunti.
  • Putin ha poi detto che qualsiasi tentativo dell’Ucraina di ritardare i negoziati comporterebbe solo l’aggiunta da parte della Russia alla sua lista di richieste. (Qui in inglese il resoconto della Tass)
  • Da parte sua, l’Eliseo fa sapere che “Non c’è stato nulla in ciò che il presidente Putin ha detto che potesse rassicurarci”, ha detto un consigliere presidenziale francese. “Stai mentendo a te stesso”, ha detto Macron a Putin, secondo il funzionario. “Stai facendo un grave errore, che costerà caro al tuo paese, il tuo paese finirà isolato, indebolito e soggetto a sanzioni per molto tempo”.
  • Infine: “Il peggio deve ancora venire, Putin vuole prendersi tutta l’Ucraina”.

12 – Ikea sospende le vendite in Russia.

11.45 – Un missile o una bomba hanno colpito una nave cargo del Bangladesh nel porto ucraino di Olvia, sul Mar Nero. C’è un morto, scrive il Guardian.

11.30 – Confermato il luogo del secondo round dei negoziati tra Russia e Ucraina che si terranno nella regione di Brest, in Bielorussia. Lo ha reso noto il capo delegazione russo, Vladimir Medinsky, citato dalla Tass. “I colloqui – ha detto – si terranno dove avevamo programmato: nel territorio della regione di Brest, in Bielorussia”.

10.30 – I colloqui tra le delegazioni russa e ucraina si dovrebbero tenere oggi alle 13 ora italiana. Lo ha riferito il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. E’ giallo però sul luogo: secondo Minsk, Kiev avrebbe respinto Belaya Vezha come sede dei negoziati e avrebbe chiesto di spostarli in uno dei Paesi vicini. Mosca da parte sua ha escluso qualsiasi possibilità che non sia la Bielorussia.

9.30 – Il Comitato paralimpico internazionale (IPC) ha deciso di rifiutare le iscrizioni agli 83 atleti di Russia e Bielorussia per i Giochi Paralimpici Invernali di Pechino 2022.  “Questa situazione è decisamente mostruosa. Questa è ovviamente una vergogna per il Comitato Paralimpico Internazionale”, ha commentato Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov all’agenzia di stampa statale Tass.

9 – La città di Mariupol (a sud) assediata da giorni è senza elettricità né acqua. Bombardamenti pesanti anche a Chernihiv, a nord del paese.

8.30 – Parigi consiglia “fortemente” ai francesi, la cui presenza “non è essenziale”, di lasciare la Russia. Lo ha riferito il ministero degli Esteri.

7.45 – Sono più di 7.600 le persone arrestate in Russia durante le proteste contro la guerra in Ucraina. Lo denuncia il sito per i diritti civili Ovd-Info, secondo cui ieri sono state fermate almeno 780 persone in 34 città russe, che portano a 7.623 il totale da quando sono iniziate le proteste. A San Pietroburgo sono state fermate almeno 353 persone. A Mosca almeno 304.

8.30 – Almeno tre scuole e la  Cattedrale dell’Assunzione sono state colpite dagli attacchi russi a Kharkiv, seconda città dell’Ucraina (Cnn).

6 – Gli Stati Uniti hanno accusato la Russia di aver lanciato una “guerra totale alla libertà dei media e alla verità” bloccando le testate giornalistiche indipendenti e impedendo ai russi di accedere alle notizie sull’invasione dell’Ucraina. Lo ha affermato in un comunicato il Dipartimento di Stato americano.

1.30 – Toyota annuncia la sospensione dell’attività nella sua unica fabbrica in Russia, a San Pietroburgo, dei modelli Rav4 e Camry  e ha smesso di spedire veicoli nel paese, citando “interruzioni della catena di approvvigionamento” legate all’invasione russa dell’Ucraina. Stessa decisione, in giornata, presa anche da Volskwagen: stop alla produzione e stop alle esportazioni in Russia.

1 – Esplosioni nella notte a Kiev e Kharkiv. Si stima che almeno 15.000 cittadini dormano ogni notte nella metro di Kiev, trasformata in rifugio antiaereo.

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