Internazionale
Con il mondo contro, Israele non arretra né a Gaza né a Jenin
Palestina/Israele Pioggia, bombe e fame: la Striscia «è un inferno». Tel Aviv: continueremo anche da soli. Scuola dell’Unrwa fatta esplodere dall’esercito. Al Jazeera: sfollati giustiziati nel nord. Nella città cisgiordana bulldozer, raid e arresti casa per casa, detenuti i direttori del Freedom Theatre
Rafah, in fila per i pacchi alimentari – Ap/Fatima Shbair
Palestina/Israele Pioggia, bombe e fame: la Striscia «è un inferno». Tel Aviv: continueremo anche da soli. Scuola dell’Unrwa fatta esplodere dall’esercito. Al Jazeera: sfollati giustiziati nel nord. Nella città cisgiordana bulldozer, raid e arresti casa per casa, detenuti i direttori del Freedom Theatre
Pubblicato 12 mesi faEdizione del 14 dicembre 2023
Quando martedì sera l’Assemblea generale delle Nazioni unite ha votato la risoluzione non vincolante sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, erano passati sette giorni dall’iniziativa del segretario generale Guterres (l’attivazione dell’articolo 99 della Carta Onu) e poche ore dall’avvertimento del presidente statunitense Joe Biden all’alleato di ferro – molto poco amato – Benyamin Netanyahu: «(Israele) inizia a perdere il sostegno internazionale a causa dei bombardamenti indiscriminati». BIDEN lo sapeva già come sarebbe finita: quel sostegno, già debole, è crollato. A favore hanno votato 153 Stati, tra cui alleati indiscutibili di Washington, dall’Australia al Giappone alle neo-atlantiste Svezia e...