Politica

«Con il nuovo 18 i tre di Melfi non sarebbero reintegrati»

Jobs act Licenziamenti disciplinari, parla l'avvocato Alberto Piccinini, legale della Cgil: il Pd sbaglia esempio, con il nuovo statuto i tre operai Fiom non sarebbero tornati al lavoro

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 26 novembre 2014
Sostengono alcuni deputati, specie Nella minoranza del Pd che ieri ha votato sì al jobs act, che «con lo statuto dei lavoratori riformato i tre operai di Melfi sarebbero ancora reintegrati al loro posto». Il riferimento è a una famosa vicenda del 2010: tre operai della Fiom – Antonio Lamorte, Marco Pignatelli e Giovanni Barozzino, oggi senatore di Sel – furono licenziati dalla Fiat di Marchionne con l’accusa aver bloccato, durante uno sciopero interno, un carrello per il trasferimento di materiali diretto verso chi non scioperava. Una dura battaglia legale dimostrò che l’accusa era falsa. Nel settembre 2013 i tre...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi