Italia
«Container per rispettare le paure, poi ricostruire a misura di comunità»
Intervista Parla l'urbanista Giovanni Pietro Nimis: «"Dov’era e come era", il motto del Friuli, è un vincolo salvifico contro invenzioni irresponsabili, come nel Belice o peggio ancora a L’Aquila. Ma ogni popolazione terremotata deve trovare il proprio modello»
Villa Sant'Antonio, frazione di Visso
Intervista Parla l'urbanista Giovanni Pietro Nimis: «"Dov’era e come era", il motto del Friuli, è un vincolo salvifico contro invenzioni irresponsabili, come nel Belice o peggio ancora a L’Aquila. Ma ogni popolazione terremotata deve trovare il proprio modello»
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 4 novembre 2016
Giovanni Pietro Nimis, architetto e urbanista, è autore di numerose pubblicazioni sul post terremoto. L’ ultima: «Autobiografia di una ricostruzione», dedicata al Friuli. Nel 2009, mentre la coppia Berlusconi-Bertolaso stava pianificando «il peggior modello di ricostruzione che sia mai stato adottato in Italia», diede alle stampe, di getto, il memorabile «Terre Mobili» (Ed. Donzelli). Ha avuto anche responsabilità dirette nella progettazione della ricostruzione in Friuli dopo il sisma del 1976, in particolare ha curato la pianificazione generale e particolareggiata di Gemona (Ud). Tensostrutture, trasferimenti in hotel, container, prefabbricati in legno… Col senno delle esperienze precedenti, qual è secondo lei la...