Italia

Contro lo sfratto di RiMaflow

Contro lo sfratto di RiMaflow

Milano Fino all’ultimo (fino alla mattina allo sgombero) diranno alla banca che una soluzione per salvaguardare 120 posti lavoro costruito senza mezzi è anche problema suo; non accetteranno un secondo licenziamento dopo la chiusura della Maflow nel 2012

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 25 novembre 2018
“Questa volta vengo anche con l’esercito e la marina”, disse l’ufficiale giudiziario quando rinviò al  28 novembre l’appuntamento per lo sfratto dei locali della fabbrica recuperata RiMaflow di Trezzano sul Naviglio. Unicredit – proprietaria dei capannoni – ha usato in questi anni vari mezzi per evitare un accordo che regolarizzasse l’occupazione, regolarizzazione perseguita con tenacia ma invano dalla Prefettura di Milano. Non riuscendo con motivi validi, sta utilizzando tutti i terreni legali (e forse anche al di là di questi…) per evitare un precedente: altri lavoratori potrebbero fare lo stesso, con le sue o altre proprietà. In fondo i dirigenti di...

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