Internazionale
Corea del Nord, il parallelo della propaganda
Iconografia asiatica Il recente riavvicinamento con Trump ridisegna la traiettoria simbolica di Pyongyang da sempre vicina allo stile di Pechino. Il linguaggio utilizzato nei poster non esprime solo una visione del mondo; ma mostra quali siano le leve emotive sulle quali gioca il mantenimento del consenso
Iconografia asiatica Il recente riavvicinamento con Trump ridisegna la traiettoria simbolica di Pyongyang da sempre vicina allo stile di Pechino. Il linguaggio utilizzato nei poster non esprime solo una visione del mondo; ma mostra quali siano le leve emotive sulle quali gioca il mantenimento del consenso
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 15 luglio 2018
È uno strano destino quello che lega l’enorme Cina alla minuscola Corea del Nord, cui, almeno in apparenza, spetta sempre la parte del moscerino petulante che importuna il paziente elefante. La Cina già da tempo ha scelto di fare dello scomodo e imprevedibile Kim il proprio uomo con la scelta, compiuta tra il 2012 e il 2013, di abbandonare i «filocinesi» della vecchia guardia e puntare sul nuovo e giovane leader del Partito del Lavoro. LA TRAME CHE SI DIPANANO dietro a questa scelta sono ampiamente degne di un romanzo di Le Carré. Scegliendo Kim, la Cina lasciava senza troppi...