Cultura

Correggio e Parmigianino, tra vapori e metalli

Correggio e Parmigianino, tra vapori e metalliParmigianino, «Antea», 1535 circa – Museo Capodimonte, Napoli

Mostre Alle Scuderie del Quirinale, la felice stagione artistica di Parma nel Cinquecento, a partire dai suoi due grandi protagonisti

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 15 marzo 2016
Nudo, senza cassa e con una croce di cipresso sul petto. Sono queste le indicazioni per la sua sepoltura dettate da un Parmigianino morente. Una scelta estrema, che corona una vita tormentata, finita precocemente (a 37 anni) e, secondo quanto scrisse il Vasari, «in miseria» per quel desiderio folle di «congelare mercurio» dandosi alle pratiche alchemiche (peraltro molto in voga nella Parma del suo tempo). Prima, avendo tirato troppo per le lunghe i lavori presso la chiesa della Steccata (iniziati nel 1530 e nel 1539 ancora in corso d’opera), pieno di debiti, il pittore aveva assaggiato il carcere e poi,...

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