Alias
Cosa resta del lavoro libero nell’economia digitale
Dalle Dot.Com a Uber e Deliveroo La forza lavoro non è sottomessa totalmente, secondo l'immaginario Black Mirror, ma ci pone ancora la sfida di pensare a e studiare le potenzialità e capacità di lotta e resistenza, di creazione e emancipazione aperte dalla socializzazione tecnologica
Una protesta dei rider di Deliveroo, Londra 2016
Dalle Dot.Com a Uber e Deliveroo La forza lavoro non è sottomessa totalmente, secondo l'immaginario Black Mirror, ma ci pone ancora la sfida di pensare a e studiare le potenzialità e capacità di lotta e resistenza, di creazione e emancipazione aperte dalla socializzazione tecnologica
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 27 gennaio 2018
Sono ormai passati quasi vent’anni da quando le cosiddette dot.com iniziarono a dire che il loro modello economico si basava sulla valorizzazione della partecipazione degli utenti (moderatori o animatori di forum e giochi online) e della loro loro capacità di produrre contenuti (testi, audiovisivi ma anche modifiche di videogiochi). Fino alla metà degli anni novanta, Internet era stato un medium a predominante finanziamento pubblico che si reggeva soprattutto sul lavoro di ingegneri e scienziati – incluso quello delle donne «computer». La commercializzazione di Internet a partire dalla metà degli anni novanta, invece, era stata presentata da subito come l’inaugurazione di...