Internazionale

Così si riaprono le vene dell’Ecuador

Così si riaprono le vene dell’EcuadorEcuador, la protesta contro la miniera La Plata a Palo Quemado – tutte le foto sono di Michele Bertelli

Reportage Alle prese con l’invasione dei narcos e una grave crisi di sicurezza il presidente-imprenditore Noboa cerca soldi e apre allo sviluppo di miniere per 5 miliardi di dollari, tutte "sostenibili". Ma sulla sua strada trova chi non ci crede: gli indigeni. Il caso di Palo Quemado

Pubblicato 8 mesi faEdizione del 4 aprile 2024
Michele BertelliLAS PAMPAS (ECUADOR)
La sirena suona prima delle sette del mattino, richiamando gli abitanti nella piazza principale. Tre camion, di solito utilizzati per il trasporto del bestiame, raccolgono i manifestanti che arrivano alla spicciolata, alcuni con bastoni di legno e scudi. L’obiettivo è raggiungere la vicina comunità di Palo Quemado, dove si sta sviluppando il progetto minerario di La Plata. Ma chi protesta troverà la strada sbarrata, chiusa da una cinquantina di poliziotti in assetto antisommossa. «La nostra è una terra produttiva e la maggior parte di noi non vuole la miniera, per questo rimarremo tutti i giorni in resistenza», racconta al manifesto...

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